Premio carriera 2024

PREMIO ALLA CARRIERA BUGATTI SEGANTINI 2024 A MARIO RACITI

Una personale del maestro del simbolismo astratto nella rinnovata Villa Vertua Masolo e due collaterali dall’ 8 al 29 giugno

Il 65esimo Premio Bice Bugatti – Segantini sarà assegnato a Mario Raciti. Il riconoscimento alla carriera del 2024 andrà all’artista milanese. Nato nel 1934, Raciti è uno dei decani della pittura in Italia. Il suo è un percorso artistico che risale agli anni ’50, un arco temporale lungo quanto quello della rassegna artistica di Nova Milanese. Considerato uno dei maestri del Simbolismo Astratto, Raciti ha esposto alla Biennale di Venezia, in diverse Quadriennali di Roma, al PAC di Milano, al MART di Rovereto, alla Permanente di Milano ed in altre importanti sedi istituzionali in Italia e all’estero, arrivando a contare circa centoventi personali. Sue opere sono inoltre conservate nelle prestigiose collezioni permanenti di importanti musei (Museo del Novecento e Gallerie d’Italia di Milano, MAMBO di Bologna e molti altri). Una mostra dal titolo «Mario Raciti. La pittura ridefinisce la “realtà etica dell’uomo”», a cura del prof Massimo Bignardi, illustrerà il percorso dell’artista, con uno sguardo rivolto soprattutto alla più recente produzione. Nelle sale della rinnovata Villa Vertua Masolo sarà presentata una selezione di opere tra il 1955 e il 2024. Dalle figurazioni emblematiche degli anni Sessanta, alle “Presenze-assenze” dei Settanta, alle “Mitologie” del decennio Ottanta, ai “Mistero”, dei Novanta, fino a lavori realizzati anche negli ultimi mesi.

Una delle opere verrà acquisita nella Civica Raccolta Artistica, andando così ad aggiungersi alla collezione del Premio. L’inaugurazione del 65esimo Bugatti-Segantini, con la premiazione dell’artista e l’apertura delle tre mostre che compongono la “prima fase” di questa edizione, è in programma sabato 8 giugno, alle ore 17,30.

Una novità di questa edizione è senz’altro il cambio di scenario. La mostra del premio alla carriera sarà per la prima volta ospitata in Villa Vertua Masolo, appena riaperta dopo un lungo cantiere, divenuta nuova sede della Civica raccolta artistica. Sarà così possibile mettere in rapporto le opere di Raciti con le opere della collezione del Premio, acquisite, anno dopo anno, dal 1959 al 2023. Una conferenza del prof Bignardi illustrerà la lunga attività di Mario Raciti. La lezione sarà messa a disposizione anche online, sul canale Youtube LAP, per essere uno strumento per una visione più consapevole della mostra.

Il Premio Bice Bugatti-Segantini, rassegna d’arte tra le più longeve di Lombardia e d’Italia, è come sempre organizzato dalla Libera Accademia di Pittura “Vittorio Viviani” con patrocinio e contributo del Comune di Nova Milanese e ha il supporto della Fondazione Rossi. La rassegna ha anche il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Brera, della Regione Lombardia e della Provincia di Monza e Brianza

ALTRE MOSTRE ED INIZIATIVE TRA GIUGNO E SETTEMBRE

Il Bugatti – Segantini 2024 torna ad articolarsi in tre sedi espositive e nel programma sono comprese più mostre collaterali. Nel mese di giugno, nella sede della LAP sarà allestita un’altra mostra dal titolo «CONTESTO. Aspetti del disegno a Milano tra gli anni Sessanta e Settanta», a cura di Massimo Bignardi e Veronica Zanardi, con opere di altri autori dello scenario lombardo, in un dialogo con Raciti. Mentre all’altro capo del parco Vertua, le sale di Villa Brivio ospiteranno la mostra “Dialogare con il colore”, ideata con l’associazione Color Coloris di Milano.

Un sentito appuntamento è poi la «Cena con l’Arte», che si svolgerà sabato 15 giugno. Serata conviviale nel cortile di Villa Brivio, cena collettiva caratterizzata da alcuni “ingredienti” dal 2016: commensali vestiti di bianco, cibo portato da casa, nessun rifiuto da lasciare. Durante la serata sarà possibile visitare le mostre. Connubio tra socialità ed arte, con una raccolta fondi solidale, che nell’ultima edizione ha visto partecipare oltre 400 persone.

Alla fine dell’estate, altre due mostre saranno parte del 65° Bugatti – Segantini per la “seconda fase” della rassegna: la Sezione progetti internazionali, gestita dalla Fondazione Rossi. A settembre Villa Brivio accoglierà la mostra “AFRICAN CONTEMPORARY ART. Miti, simboli e altri segni. Opere dalla collezione Mino Sorvillo”, in collaborazione con il Museo-FRaC di Baronissi, spazio di ricerca e promozione dell’arte contemporanea in provincia Salerno. Mentre tra settembre e ottobre, in collaborazione con l’associazione Building Bridges di Los Angeles, Villa Vertua ospiterà una personale del pittore statunitense Walter Erra Hubert.

LA PITTURA RIDEFINISCE LA “REALTÀ ETICA DELL’UOMO” Mario Raciti in Villa Vertua. Uno stralcio dal testo del prof Massimo Bignardi dal catalogo della mostra.

Quale sia la realtà senza tempo sulla quale la pittura ci induce ad affacciarci, non sempre lo sguardo riesce a cogliere. La pulsione del presente, il nostro esser immersi nel tempo liquido in cui viviamo, fanno sì che solo alcuni dipinti riescono a fermarsi sullo spessore della memoria, farsi, sosteneva Rothko, riconoscibile linguaggio «naturale quanto il canto e la parola». Quando ciò accade, lo è stato per me dopo l’incontro diretto con la pittura di Mario Raciti nel suo atelier a Milano, essa si fa orizzonte di inattese epifanie.

Uno spazio, quest’ultimo, non molto grande ma che l’avanzare delle tele dalle pareti, una sull’altra verso il centro, lo rimpiccioliscono maggiormente, disegnando strette traiettorie di transito che conducono al cavalletto. È uno spazio carico di una identità decantata nel tempo, che ci restituisce un’aura, ossia una riapparizione del ‘classico’, quindi di una condizione straordinaria e singolare, ove ciascuna opera si fa testimone dei propri anni, dei momenti vissuti dall’artista. […]

Un quadro, scriveva Proust a proposito dei dipinti di Gustave Moreau, «è una specie di apparizione d’un cantuccio d’un mondo misterioso, di cui conosciamo alcuni altri frammenti, che sono i quadri dello stesso artista». Una definizione che calza perfettamente alla pittura di Raciti, che non ha mai mancato di farsi espressione della sua identità esistenziale, offrendoci motivi di riflessione che toccano le profonde corde dell’anima: lo è stato significativamente a partire dai lavori degli anni Sessanta, fino alle tele raccolte con il titolo Presenze-assenze degli anni Settanta, alle grandi superfici che accolgono i segni del Mistero, per giungere a quelle realizzate nei primi mesi di quest’anno concentrate sul tema Frammenti di danza. Frammenti, direi più che altro tracce di corpi impalpabili, lasciati liberi di fluire nell’intensità del bianco che dilaga sulla superfice, originando minimi scarti sostenuti da parvenze di ombre. Sono toni appena più scuri che non stanno a sostenere il volume, quanto a caricare di movimento e, dunque, di vita l’accecante ‘bianco’. Movimento da leggere quale metafora di un transito, di un accadere, cioè del desiderio di rendere presente l’avvenire e non l’astrazione del futuro, quello che Mario chiama «una speranza». […]”.

Il Comitato Scientifico di questa edizione composto da:
  • Giuseppe Bonini, docente di estetica presso l’Accademia di Brera, Milano;
  • Gaetano Fanelli, docente di tecnologia della carta e direttore della scuola di restauro;
  • Alessandro Savelli, direttore artistico della Libera Accademia di Pittura di Nova Milanese.
Il Comitato Scientifico ha designato come curatore di questa edizione:
  • Massimo Bignardi, già docente di Storia dell’Arte contemporanea e di Arte ambientale e architettura del paesaggio all’Università di Siena, ove ha diretto, per diversi anni, la Scuola di Specializzazione in Beni storico artistici. Impegnato nella direzione di stimati enti museali e nelle commissioni di importanti premi artistici, nonché prolifico autore di pubblicazioni, il prof. Bignardi si occuperà della curatela delle mostre per le prossime tre edizioni, fino al 2025.
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